Gli enormi rischi per l’olivicoltura: parassiti, malattie e cambiamento climatico
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19 Febbraio 2021Il presidente Usa Trump impone dazi al Made in Italy ma l’olio extra vergine d’oliva ne è escluso. Ecco perché?
Cosa sono i dazi di Trump?
La decisione di Trump di imporre dazi alle importazioni dall’UE ha posto un’immenso punto interrogativo per le imprese del settore agroalimentare del made in Italy. Dall’avvio della misura protezionistica, molte aziende italiane del settore agroalimentare hanno riscontrato ingenti perdite e minori esportazioni. Ad un mese dall’annuncio del presidente Trump di imporre dazi sulle importazioni EU, quelle che erano incertezze si sono palesate in dure realtà.
Perché questa misura?
La misura viene in risposta ad una controversia tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti riguardo trattamenti preferenziali verso l’azienda europea costruttrice di aeromobili ai danni della concorrente americana Boeing. Al di là di questa questione, la risposta di Trump mette a rischio un’enorme parte delle esportazioni europee negli Stati Uniti.
E l’olio extra vergine?
L’olio extra vergine d’oliva non sembra essere incluso e resiste ai dazi. Molti produttori hanno tirato un sospiro di sollievo ma ad un mese dall’annuncio di Trump, la realtà potrebbe essere leggermente diversa.
L’olio extra vergine d’oliva rappresenta un gioiello per la produzione italiana ed europea che non può essere facilmente sostituito dalle produzioni americane come succede per altri prodotti. In effetti, l’olio extra vergine d’oliva è un prodotto estremamente complesso che è frutto di particolari condizioni climatiche e ambientale e, ancora più importante, di consuetudini, tradizioni, studi e ricerche che noi produttori di olio facciamo ogni anno da secoli per raggiungere un prodotto finale che abbia le migliori caratteristiche organolettiche e chimiche.
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In quanto tale, la produzione olearia statunitense e i consumatori statunitensi non potrebbero sopperire ad una minore offerta europea di olio extra vergine d’oliva.
Gli effetti
In realtà, un potenziale danno commerciale è dietro l’angolo. Infatti, potrebbe essere soggetto a dazi l’olio spagnolo imbottigliato (per ora si parla solo di olio iberico) ma non le importazioni di olio sfuso. L’obiettivo sarebbe incentivare gli investimenti diretti esteri per la creazione di hub locali di confezionamento con l’assunzione di manodopera statunitense. Gli Usa ne sono felici perché aumentano le loro possibilità di acquisire know-how su una parte della filiera olearia e le autorità europee finora non sembrano molto preoccupate perché sono ancora garantite esportazioni non daziate.
L’olio extra vergine italiano
Fra le varie incertezze che circondano la questione, una possibile certezza deriva dal fatto che la produzione italiana sembra essere esclusa dai dazi. Troviamo conferma e conforto nel fatto che l’enorme valore aggiunto della produzione olearia non può essere facilmente replicato. L’Italia, soprattutto il meridione, è un pozzo infinito di conoscenze e pratiche che hanno una storia lunga quanto il territorio stesso. Così, la nostra ventennale esperienza imprenditoriale nella produzione e commercializzazione dell’olio è stata seguita, come per molti del nostro territorio, da decenni di pratica olivicola.